Circa l’articolo su Il Foglio “Fuori dall’Ariston c’è il nulla a Sanremo. Spostare il Festival altrove? Si può”, a firma Salvatore Merlo
Caro dottor Merlo,
Grazie per aver sottolineato le cose di Sanremo che non sono state di suo gradimento. La sua recensione ci permetterà di lavorare con ancora maggior foga e entusiasmo per migliorare ulteriormente. D’altronde non possiamo non farle rimarcare che la stragrande maggioranza di chi è venuto a Sanremo per il Festival ha profuso complimenti per la città, sottolineando i numerosi e profondi miglioramenti. Complimenti che Sanremo riceve quotidianamente anche dai francesi della Costa Azzurra, come testimoniamo i numerosi reportages dei suoi colleghi d’Oltralpe. C’è ancora molto da lavorare, lo sappiamo, soprattutto sulle piccole cose, ma vedrà che con l’impegno e la tenacia che contraddistingue noi liguri di ponente sapremo fare col tempo ulteriori passi in avanti.
Per la sua prossima visita, la invito a porre più attenzione e a evidenziare anche le cose che funzionano. Scrivendo distrattamente come ha fatto, lei ha insultato tutta la città, sia coloro che hanno duramente lavorato per consentire agli ospiti di essere il più possibile a proprio agio, sia coloro che negli ultimi 70 anni hanno inventato questo evento e vi hanno investito tempo e energie. Un evento nazionale, per il quale tutto il Paese si ferma.
Sanremo e i suoi abitanti meritano più rispetto da parte di chi – come lei – arriva qui, spesato, per scrivere qualche articolo sul Festival e distrattamente riempie i box del suo giornale.
In fede
Avv. Alessandro Mager