Le gravi difficoltà in cui si trova il Sistema Sanitario Nazionale, tra le numerose cause strutturali, riconoscono una delle maggiori criticità nella grave carenza di professionisti Sanitari; nella nostra provincia, penalizzata dal decentramento geografico, tale carenza è aggravata da più fattori che rendono particolarmente sfavorevole la scelta di trasferirsi a lavorare nelle nostre strutture sanitarie:
- la scarsa disponibilità di alloggi ad un costo compatibile con l’offerta economica attuale;
- la viabilità autostradale e ferroviaria non favorevole con difficoltà in termini di tempo e di costo a raggiungere la sede lavorativa;
- la presenza di un’offerta economica più attrattiva da parte della vicina Francia.
Tutto questo sta portando ad una difficoltà progressivamente ingravescente degli Ospedali e dei Servizi territoriali a mantenere organici sufficienti per fornire una risposta sanitaria adeguata alle crescenti richieste dei cittadini.
La direzione dell’ASL1 è costretta a ricorrere alle cooperative di professionisti per poter mantenere operative le strutture con enorme aggravio economico e ricaduta spesso non adeguata sulla qualità delle prestazioni.
Una strategia di intervento immediato è quella di individuare spazi idonei da destinare alla realizzazione di foresterie per contrastare la prima causa di rinuncia a trasferirsi nella nostra città; non di meno, sono convinto che la conferenza dei Sindaci debba immediatamente fare fronte comune con ASL1, con la Provincia e con la Regione per far riconoscere lo stato di Zona Sanitaria Disagiata e responsabilizzare i nostri rappresentanti in Parlamento per la ricerca di soluzioni in tempi rapidi.